29.6.09
come foglie
"...D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte..."
21.6.09
5.6.09
wait, please...

"Ci sono quelli che leggono il giornale con le gambe accavallate.
E chi cammina avanti e indietro con le mani dietro la schiena.
Quelli che guardano il soffitto persi nei loro pensieri.
Ed altri che entrano ed escono dalla porta ogni cinque minuti. Gente in attesa.
Di un treno, di una risposta, di un futuro. Di un "sì" o un "no" che cambiano la vita.
Stare ad aspettare logora. Al punto che preferiresti una brutta notizia al supplizio di attendere.
Quello stare da solo a combattere con le congetture, le ipotesi, le paranoie.
Ti viene in mente di quella volta che hai fatto o detto una tal cosa e, forse, è proprio per
questo che la risposta non arriva o, se giungerà, sarà sbagliata. Continui a rigirarti come
in un letto scomodo che non ti viene proprio di prendere sonno.
Allontani i pensieri bevendo un caffè o parlando con un amico che ti guarda
come se si trovasse di fronte a uno zombie. E lo sei davvero, con quegli occhi sbarrati
che vagano in universi che solo tu raggiungi. L'attesa è peggio di una scelta.
Perché tu non puoi farci niente. Sei in balìa di qualcosa che non puoi controllare.
L'attesa è meglio di una scelta. Perché non sei tu a decidere. E se non andrà bene,
non dovrai prendertela con te stesso. Ma l'attesa può anche diventare il momento della vita
che non dimenticherai mai. Quando progetti un futuro e ci credi a tal punto che sei sicuro
di toccarlo. Ti vedi proiettato avanti negli anni e nello spazio. E il domani è luminoso.
Hai trovato il lavoro che cercavi, la donna o l'uomo della tua vita ti ha detto di "sì".
Sei seduto alla scrivania, dalla finestra entra uno spicchio di sole tiepido, quel rumore
che senti non può che essere il cinguettio dell'unico pettirosso
che ha deciso di rimanere in città,alla faccia dello smog e di tutto il resto.
Il tuo computer lampeggia già da un po' e sta per cominciare un'altra giornata al tuo tavolo
di lavoro. Oppure sei a casa, è domenica, e ti sei andato a sedere fuori in giardino
a stirarti un po' le gambe. Lei è in cucina, ne percepisci la presenza.
Ti senti sereno come mai nella tua vita. Il tuo bimbo " o è una bimba? " ti tira per i pantaloni.
Tu ti fingi scocciato ma non cambieresti quest'attimo con nessun'altra gioia al mondo.
Forse le attese andrebbero vissute sempre così: aspettandosi il meglio, la cosa più giusta.
E se dovesse andar male ci sarà sempre un'altra attesa, una nuova sala d'aspetto.
Perché le stazioni esisteranno sempre e i treni non la smetteranno mai di passare.
Qualche volta perdere la coincidenza ti può regalare un viaggio imprevisto in un posto
che non sapevi di conoscere. E allora anche il disappunto per aver perso l'ennesimo treno
della vita resterà nel portafoglio della tua memoria come il piccolo contrattempo
che ha fatto di te un'altra persona.
Perché il segreto dell'attesa è di non aspettare mai che qualcosa succeda.
Sei tu l'artefice del tuo futuro, persino quando sono gli altri a decidere."
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