"Mia cara Julia, cosa vuoi conoscere dell'amore, tu che non hai mai amato altri se non chi ti restituiva una bella immagine di te stessa? Guardami in faccia e parlami del tuo matrimonio, dei tuoi progetti per il futuro; giurami che, escludendo questo viaggio imprevisto, nient'altro sarebbe potuto giungere a disturbare il tuo amore per Adam.E tu pretendi di sapere tutto dei sentimenti, del senso della vita, quando non hai la minima idea della direzione da dare alla tua? Poichè vuoi che ci parliamo a cuore aperto, vorrei porti una domanda e vorrei che tu mi rispondessi con la massima sincerità. Quanto tempo è durata la tua storia d'amore più lunga?Due, tre, quattro anni, forse cinque? Non ha importanza, si dice che l'amore duri sette anni. Su, sii onesta e rispondimi. Saresti in grado di donarti a qualcuno per sette anni,senza riserve, offrendo tutto, senza remore, senza ansie nè dubbi, sapendo che quella persona che tu ami più di ogni altra cosa al mondo dimenticherà quasi tutto ciò che avete vissuto insieme? Accetteresti che le tue attenzioni, i tuoi gesti d'amore si cancellino dalla sua memoria e che la natura colmi un giorno quest'amnesia con rimpianti e rimproveri? Sapendo che è inevitabile, troveresti nonostante tutto la forza di alzarti nel cuore della notte quando la persona amata ha sete o semplicemente ha avuto un incubo?Avresti voglia ogni mattina di prepararle la colazione , di organizzarle le giornate, di farla divertire, di leggere storie quando si annoia, cantarle canzoni, uscire perchè deve prendere aria; e poi di sera ignoreresti la stanchezza, andresti ai piedi del letto per placare le sue paure, parlarle di un futuro che vivrà per forza di cose lontano da te?Se la tua risposta è sì a ognuna di queste domande allora scusami, sai veramente cosa significa amare." "Stai parlando della mamma?" "No, mia cara parlo di te. L'amore che ti ho appena descritto è quello di un padre o di una madre nei confronti dei figli. Quante giornate e quante nottate trascorse a vegliarti, a stare in guardia contro ogni pericolo che avrebbe potuto minacciarti, a guardarti, aiutarti a crescere, asciugare le tue lacrime, a farti ridere; quanti parchi in inverno e spiagge in estate, chilometri percorsi, parole ripetute, quanto tempo dedicato a te. Eppure...a quando risalgono i tuoi primi ricordi d'infanzia?Sai fino a che punto bisogna amare per imparare a vivere soltanto per voi figli, sapendo che dimenticherete tutto dei primi anni, che quelli a venire risentiranno di ciò che non abbiamo fatto bene, che prima o poi verrà il giorno in cui ve ne andrete, fieri della vostra libertà? Mi rimproveri le assenze; sai come si sta male il giorno in cui i figli se ne vanno?Te lo dico io come ci si sente: sei lì come un coglione sulla soglia di casa, li guardi andare via, cerchi di convincerti che bisogna rallegrarsi per questa partenza necessaria, amare la spensieratezza che spinge voi ad andare via e che priva noi della nostra stessa carne. Dopo aver chiuso la porta, bisogna imparare a riorganizzare tutto da capo: ad arredare le stanze vuote, a non aspettare più il rumore dei passi, a dimenticare lo scricchiolio rassicurante delle scale quando tornavate tardi...Però cara Julia nessun padre e nessuna madre ne ricava gloria: amare significa questo..."
Ieri sera sono andata al Teatro San Domenico a Crema a vedere "CERTE NOTTI: Canzoni e poesie di Luciano Ligabue". La compagnia di Aterballetto si è esibita in danze sulle canzoni e sulle poesie di Ligabue. Le coreografie messe a punto sui 19 danzatori, 10 donne e 9 uomini, mettono in risalto la fisicità dirompente e appassionata del corpo di ballo mentre la parte video e scenica richiama molti simboli (quando ligabue legge le sue poesie a video compare sempre la linea dei battiti del cuore del cardiogramma) E' uno spettacolo molto coinvolgente visivamente, con il sottofondo delle canzoni poi diventa emozionante... Proprio ieri sera ho scoperto una canzone di Ligabue che non conoscevo... eccola qua...
"Per ogni giorno caduto dal cielo e capitato bene o male a terra con la tua guerra che non c'è chi perde nè però chi vince ... per ogni passo strisciato, stanco e, nel frattempo, tutto il resto è fretta e la scelta è o resti fuori o corri per davvero C'è chi corre e chi fa correre e c'è chi non lo sa ... Per ogni schiaffo avuto e da avere e non ti restano più guance da offrire e quella mano sempre troppo uguale che non sai evitare ... e in questa festa sei nell'angolino e non vuoi disturbare c'è chi sceglie e chi fa scegliere e c'è chi non lo sa ... Io so solo che, quando tocca a te...tocca a te"
" E' per questo che esistono i cimiteri... Per dare un luogo, un nome, un punto di riferimento al nostro dolore. Per permetterci di inginocchiarci e piangere e pregare davanti a una lapide bianca che ci faccia sentire in compagnia di chi cerchiamo di trattenere. Per darci la possibilità di trovare consolazione davanti ad un blocco di marmo freddo e indistruttibile che conceda di tenere in vita il nostro dolore in un luogo geograficamente circoscritto e definito...."