19.9.08

Che cosa ti aspetti da me?

"Dio non può giocare a dadi con l'universo, diceva Einstein. Si sbagliava, ci gioca invece. Ai tempi di Einstein ci potevano essere ancora dei dubbi, oggi non più. E allora delle due l'una: o Dio non esiste o esiste un Dio che consente al caso di agire all'interno del sistema perdendone di fatto il controllo. Perchè il caso, se è davvero tale, non ha padroni.

Mi sono chiesto perchè, perchè lo farebbe, e la sola risposta che mi sono dato è quella di un Dio che scopre nel caso l'unico suo strumento di conoscenza, che per noi significa libertà. Nemmeno Dio, infatti può decidere quel che succederà al mondo se è il caso a dominarlo... Insomma se Dio gioca a dadi col mondo non può farlo con dei dadi truccati.


L'unica risposta che mi son dato allora è quella di un Dio che si è ritirato dalla Creazione e sta guardare. E' curioso, interessato, emotivamente partecipe, ma non sa come andrà a finire la Partita, neppure in quest'angolo remoto del cosmo. Separandosi dalla Creazione e affidandosi al caso ha scelto di non sapere, di non interferire..."


(tratto da "Che cosa ti aspetti da me?" di Lorenzo Licalzi)


17.9.08

...oggi...

...ho trascorso la mia giornata un po' qua...






















e un po' qua...






















...una splendida giornata!!!

10.9.08

La leggenda di Apuleio

Non tanto tempo fa, mentre impaginavo lo Schizzaidee, ed ero alla disperata ricercata di clipart da inserire nel giornale, mi è capitata sotto gli occhi l'immagine di una scultura che mi è piaciuta moltissimo...
Non aveva alcun riferimento e solo dopo vari tentativi di ricerca su google (sentendomi pure ridicola per le parole che mi inventavo per azzeccare), ho scoperto cos'era:
Amore e Psiche
è un gruppo scultoreo realizzato da Antonio Canova nel 1788, esposta al Museo del Louvre a Parigi.
Ma non è finita qua...C'è una leggenda dietro a tutto questo...la famosa Leggenda di Apuleio...


"Psiche è una bellissima principessa, così bella da causare l'invidia di Venere. La dea invia suo figlio Eros perché la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra, perché Psiche sia coperta dalla vergogna di questa relazione. Ma il dio, Eros, si innamora della mortale, e con l'aiuto di Zefiro, la trasporta al suo palazzo, dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua. Ogni notte Eros va alla ricerca di Psiche, ogni notte i due bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto. Psiche è dunque prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolge i sensi. Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, decide di vedere il volto del suo amante, pronta a tutto, anche all'uomo più orripilante, pur di conoscerlo. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cade dalla lampada e ustiona il suo amante; il dio vola via e Venere scaglia la sua punizione. Venere sottopone Psiche a diverse prove. L'ultima e più difficile prova consiste nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po' della sua bellezza. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità a lei tanto cara, aprirà l'ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina, che in realtà contiene il sonno più profondo. Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di Giove. Mosso da compassione il padre degli dei fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa Eros. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fa da coppiere, le tre Grazie suonano e il dio Vulcano si occupa di cucinare il ricco pranzo.
Al termine del banchetto i due giovani godettero dei piaceri amorosi e da questa unione nacque un figlio, Piacere, identificato dai latini con Voluptas."

Apuleio...il precursore delle fiabe Disney :-)))


8.9.08

Quando leggo un libro...

Quando leggo un libro la prima cosa che faccio è leggere la fine...Non ho ancora trovato una persona che condivida e capisca questa mia abitudine.
Quando leggo un libro mi piace immaginarmi passeggiare nei luoghi descritti e mi piace pensare che un giorno forse, lo farò davvero...
Quando leggo un libro mi piace pensare al film che ne uscirebbe e agli attori che potrebbero ricoprire i ruoli dei personaggi...
Quando leggo un libro mi piace pensare alle canzoni che potrebbero rendere reale l'atmosfera descritta...

"Il giorno in più" di Fabio Volo è uno dei libri che ho letto recentemente e mi è piaciuto molto perchè mi piacciono le persone che vanno al di là della realtà e riescono a scorgere "quel qualcosa in più" nelle cose che li circondano...La copertina ad esempio mostra la foto della vetrina del bar dove il protagonista era solito andare, il DOMA Cafè&Gallery di New York. Non è una foto qualsiasi...Dal tavolino a cui era seduto guardando fuori ha notato che da quell'angolatura la D di AMOD (scritta DOMAvista dall'interno) veniva coperta e si leggeva AMO..."sarà un segno?" si è chiesto.

Questo libro contiene un vero e proprio itinerario...non esattamente a portata di mano, ma chissà...

In America a New York:
- "DOMA Cafè", sulla Perry Street, all'angolo con la 7th Avenue South
- "Corner Bistro" sulla West 4th Street ("qui fanno gli hamburgher più buoni di Manhattan")
- "Magnolia Bakery" in Bleecker Street (per il dolce)
- "Vesuvio Bakery" in Prince Street (panetteria sopra la quale abita Michela, la protagonista)
- "Morandi vini e cucina" sulla 7th Avenue South (per il pranzo)
- "Macelleria Restaurant", nel Meatpacking (per la cena)
- "Father Demo Square" (su una panchina ad ascoltare 2 giapponesi che suonavano)
- "Minetta Street" (piccola via dove i protagonisti si sono baciati la prima volta)
- "Lotus Lounge Cafè", all'angolo tra la Clinton Street e la Stanton Street (bar)
- "Sunshine Cinema", sulla East Houston Street (cinema)
- "The Point", sulla Bedford Street (negozio dove si vendono gomitoli e il materiale per fare la maglia. Si può anche mangiare)
- "Lucky Strike", sulla Grand Street (per la cena)
- "Rehoboth Spa Lounge", all'angolo tra la West 14th Street e la 6th Avenue
- "Cafe Orlin", sulla St Marks Place (per la colazione)
- "Moma", sulla West 53 rd Street fra la 5th e la 6th Avenue (Museo)
- "Billy's Bakery", verso Downtown sulla 9th Avenue (pasticceria con due panchette di legno verde pastello)
- "Jefferson Market Garden", sulla Greenwich Avenue, tra 6th Avenue e West 10th Street (parco dove si sono "sposati")
- Chiesa sulla East 3rd Street
- "Joe the Art of Coffee", sulla Waverly Place, all'angolo con Gay Street (" caffè buonissimo e biscotti alle nocciole da perdere la testa")
- "Chelsea Market", sulla 9th Avenue tra la West 15th Street e la West 16th Street (per il pranzo)
- "Paprika", tra la 1st e la Avenue A (per il pranzo)
- "The Corner", sulla Kenmare Street (ristorante nascosto in una vecchia cantina in mattoni-ottima cucina messicana)
- "BBQ", all'incrocio tra la 23rd Street e l'8th Avenue (servono le baby pork ribs:costolette di maiale ricoperte di salsa)

A Parigi:
"Ora cammino lasciandomi alle spalle Place de Vosges, sono su Rue de Rivoli e cammino fino all'hotel de Ville. Potrei passare davanti a Notre Dame e prendere per il Boulevard Saint-Michel, ma preferisco fare un tragitto più bello...Cammino fino al Pont des Arts...In Place Saint Germain des Prés prendo la Rue Bonaparte e arrivo in Place Saint Sulpice. Poi finalmente al giardino del Lussemburgo, quindi alla Statua della Libertà."

Concludo scrivendo solo una fra le citazioni che preferisco di questo libro:
"Lei per me è sempre stata una casa col tetto di vetro: posso osservare il cielo sentendomi al sicuro".